5 metri di lunghezza per 1 di larghezza ed un’altezza massima di 1,80 metri
200 gradini con alzata da 1,8 millimetri
196 tra finestre ed aperture traforate su legno
410 colonnine da 3 millimetri di diametro
16 metri quadri di superficie laterale verniciata con due mani di colore
1 barca
1 cupola in legno massello
7 essenze lignee: abete, pioppo, noce, mogano, tiglio, betulla ed acero
…ed in aggiunta una facciata!
Ecco alcuni numeri di quello che più che essere in ordine cronologico, l’ultimo modello da me realizzato è stata una vera e propria sfida sotto tanti punti di vista, soprattutto dati gli strettissimi tempi utili per la realizzazione, durante i quali ho avuto pure una brutta influenza che ha rallentato tutto, ma contemporaneamente la bella notizia della vincita del concorso per il dottorato di ricerca presso la Facoltà di Architettura!
Tutto è iniziato con una telefonata: “cercano un modellista che possa realizzare un plastico per una mostra…”
Dopo pochi giorni l’ incontro con i professori Gianfranco Tuzzolino e Paolo De Marco, curatori della mostra, durante il quale si sono discussi la scala (1/75) e lo stile di rappresentazione e io già studiavo i disegni e progettavo la realizzazione dell’opera “monumentale”: la famosissima scalinata Potemkin di Odessa, progettata dall’architetto italiano Francesco Boffo e resa celebre al pubblico attraverso il cinema. Da lì l’inizio della ricerca dei materiali… Tanto legno, difficile da trovare tutto insieme!
Viste le notevoli dimensioni inizio a realizzare un’ossatura a tralicci di legno divisa in 5 parti da 1 metro per 1 metro ciascuna, incastrate tra loro per rendere agevole il trasporto e l’allestimento.
Passano le settimane (pochissime) e da Firenze la ditta Ars Movendi, specializzata nel trasporto di opere d’arte, mi avverte che i suoi addetti sarebbero arrivati con un furgone speciale per imballare e trasportare i cinque blocchi costituenti il modello da Palermo a Firenze. Una volta raggruppati tutti i materiali da esporre provenienti da varie parti del mondo, sarebbero ripartiti alla volta di Nuoro dove il 3 marzo si sarebbe inaugurata la mostra “Odessa Steps” all’interno del prezioso contenitore MAN (Museo d’arte della provincia di Nuoro).
Finalmente partito il grande modello posso dedicarmi all’ultima corsa: la realizzazione di una facciata progettata anch’essa dall’architetto Boffo… Effettuo la spedizione, ed arriva sana e salva al MAN… Tre giorni prima dell’inaugurazione arriva un’ altra telefonata: “servirebbe una barca da mettere sul mare”… Altra corsa (stavolta l’ultima), ricerco un progetto navale, lo porto in scala 1/75, lo stampo e realizzo immediatamente lo scafo di una barca che parte subito diretto a Nuoro per attraccare sul mare davanti alla grande scala che un tempo (quella vera) fu l’ingresso dal mare alla bella città di Odessa.

























